L'ambientamento e le prime uscite
- Emanuele Rizza

- 22 mag 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Uno dei primi piaceri quando si accoglie un nuovo pappagallo è quello di poter uscire con lui e portarlo con noi nei limiti del possibile. L'idea generale è quella di farlo uscire per farlo "abituare" ma a cosa? I nostri pappagalli, come ripeto spesso, vengono allevati in cattività e si perdono tutta una fase di apprendimento che avverrebbe naturalmente nel nido in reazione agli stimoli circostanti ed alle interazioni con i genitori ed il resto dello stormo. Su questo non ci sono purtroppo studi diretti sui pappagalli ma su altri uccelli si e riconducono tutti alla stessa risposta: nell'età nidiacea i piccoli pulli sono delle spugne che apprendono in particolar modo quali sono gli stimoli avversi e quali no. Gli uccelli preda, ad esempio, imparano a riconoscere quali sagome in cielo sono da temere in base alla conformazione del corpo di chi passa in cielo. Quello che c'è da capire è che c'è una risposta a tutti gli stimoli ed è facile vedere come i piccoli pulli cercano di "ritrarsi" inizialmente a qualsiasi cosa che passa, è un comportamento innato... grazie al nido ed alle risposte dei genitori nel tempo e con le esperienze reagiranno solo agli stimoli effettivamente pericolosi, questo è dato da una combinazione di istinto ed esperienza.
Cosa succede quindi se prendiamo e portiamo fuori i nostri giovani pappagalli che sono cresciuti in una camera calda?
Siamo convinti che gli facciamo del bene, gli mettiamo la pettorina e li portiamo fuori o anche prendiamo e li mettiamo in voliera esterna a prendere un po di sole... da qui in poi le conseguenze possono essere diverse ma sicuramente affidate al caso: subentra esclusivamente l'individualità del soggetto, ci saranno pappagalli che supereranno eventuali situazioni di disagio ed altri che non lo faranno mai da soli.

Quanti pappagalli uscendo da casa si inibiscono del tutto? rimangono li impalati sulla spalla che sembrano anche sereni e rilassati ma in realtà cercano di limitare qualsiasi azione, a volte neanche mangiano e quasi sempre non esprimono nessun comportamento che invece è solito in casa, la classica frase "in casa fa tutto fuori non vuole fare niente". Altri invece sono irrequieti e spesso anche beccano, non sanno come comportarsi ed esprimo la loro situazione di disagio... Altri ancora fortunatamente superano da soli questa fase. Quello che cerco di dire è che occorre comprendere effettivamente i loro comportamenti e soprattutto metterli in condizione di potersi ambientare e reagire agli stimoli gradualmente, avere la possibilità di ripararsi se sentono il bisogno di farlo e dargli modo di esprimersi in ambienti sempre diversi.

Io consiglio sempre di far conoscere molto bene ai pappagalli il trasportino e fare le prime uscite con quello, meglio se coperto tutto o per metà. Dategli modo di sentirsi al sicuro e siate graduali con gli stimoli a cui li sottoponete, quando li vedete intraprendenti aumentate gradualmente la complessità dell'ambiente... altre persone, animali rumori e quant'altro. Cercate di capire come rinforzarli prima di uscire e non lasciate niente al caso, il "tutto e subito" è un sistema random ma con gli animali non ci si può affidare al caso.



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