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La cultura del cane che "deve obbedire"

  • Immagine del redattore: Emanuele Rizza
    Emanuele Rizza
  • 3 mag 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Ultimo incontro in web con lo staff di Avian Behavior International e mi ritrovo a parlare dell'educazione del cane... Perché?

La nostra cultura ci porta ad interpretare il rapporto con il cane in maniera gerarchica... deve obbedire, il capobranco, la gerarchia se ci pensate è una impronta che si ha anche con i bambini! Fa parte della nostra cultura (cultural fog) ma i tempi stanno cambiando fortunatamente! anche se alcuni aspetti saranno difficili da sradicare.


Chi si aggiorna, studia, applica ed insegna sa bene che ormai anche l'educazione del cane ha preso una strada ben precisa che è quella dell'utilizzo del rinforzo positivo, metodologia universale a tutto il mondo animale... ma perché per anni ha funzionato un approccio punitivo e l'utilizzo del rinforzo negativo?

Perché purtroppo il cane ce lo siamo creati noi e nella storia è stato selezionato per superare questi aspetti negativi della convivenza con l'uomo. Questo non ne giustifica affatto l'utilizzo oggi! Chiunque può apprezzare quanto qualitativamente differente sia un approccio moderno!! Ne va del rapporto e della serenità loro e nostra.


Rimane il fatto che l'approccio gerarchico fa ancora parte della nostra cultura ed in assenza di altri strumenti viene usato in maniera innata anche con altri animali. Il rinforzo negativo lo usate continuamente, ed è tangibile ad un occhio esperto. Vi vedo nei video che lo utilizzate senza neanche accorgervene, anche gli addetti ai lavori per quanto sponsorizzino l'amore e la naturalezza della vita con il pappagallo lo utilizzano... vi vedo li con il ditino o la manina alzata in segno di minaccia quando non volete che faccia qualcosa, magari cambiando anche tono di voce... eh sì è un rinforzo negativo anche quello... sono attimi ma basta uno spezzone di video, infatti non vado a vedere più nulla!

Per non parlare delle partenze in volo? ancora si vedono pappagalli "accompagnati" perché si sta più attenti a quel che si pubblica ma di fondo è un residuo del lancio ovvero rinforzo negativo.

La risposta al rinforzo negativo per creare un comportamento è individuale, alcuni animali la "sopportano" altri arrivano prima alla frustrazione ed alla avversità... ed è visibile anche questo.


Date queste difficoltà generali nel sopperire al rinforzo negativo nasce l'idea che un animale selvatico non può essere educato o addestrato "è selvatico quindi non può essere educato o addestrato perché contro la sua natura"

Allora vi chiedo? perché un animale per convivere con noi non dovrebbe avere dei comportamenti adeguati che gli evitino stress e frustrazione?

Il problema è nel metodo, non nell'animale!

Riz


ree

 
 
 

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