"Perché il mio pappagallo fa così?"
- Emanuele Rizza

- 3 ago 2020
- Tempo di lettura: 2 min
E' la curiosità più ridondante... perché il mio pappagallo mi attacca se mi avvicino alle sbarre? Perché urla se non mi vede? Perché attacca la mia ragazza se mi sta sulla spalla?
Potrei stilare una lista infinita di domande che si leggono qua e la, curiosità per cercare di comprendere da dove nascano dei comportamenti che quasi sempre ci mettono in difficoltà o semplicemente non comprendiamo...

E c'è anche la corsa alle risposte... gelosia, territorialità, relazioni di coppia... etologia dell'animale, contact call, comportamenti legati al suo habitat naturale e chi più ne ha più ne metta...
Tutte supposizioni... se c'è una cosa che ho imparato è che nessuno deve permettersi di entrare nella testa degli animali, è cosa loro ma... dato che nessuno può veramente accertarlo fa enormemente comodo avere delle risposte che nessuno può obiettare!
Questo non vuol dire ignorare la sua natura ma sicuramente rispettarla e non violarla.
Dai pensaci... una volta che ti hanno garantito che urla perché è un animale di stormo, che comunica con il resto degli elementi ed alza il tono se non riceve risposte (così è più o meno a grandi linee... in natura) cosa hai risolto? che hai una giustificazione alle grida? che il tuo compito è quello di soddisfare questo bisogno così naturale che se hai scelto di tenere un animale selvatico in casa è tuo dovere farlo vivere come se fosse in natura? ma quasi sicuramente continuerà a gridare ogni volta che non sarai li a rispondere o avrà finito i suoi semi nei giochi o i legni da masticare.
Una volta che sei convinto che ti attacchi per territorialità se non si è in grado di mettere le mani sul comportamento, cosa avrai risolto?
Continuerai a mettere toppe su toppe rimandando tutti i problemi o esiliando l'animale o ancor peggio aggiungendo stimoli su stimoli nel tentativo di "distrarre" finendo per rinforzare sempre più un comportamento che non vogliamo.

L'etologia serve a studiare la storia dei rinforzi della specie, non ad ipotizzare comportamenti naturali manifestati in cattività. I comportamenti genetici sono un capitolo sicuramente entusiasmante, devono essere coltivati e non soppressi o aggirati.
Le domande giuste sarebbero:
A cosa porta questo comportamento?
Perché continua a ripeterlo?
Questo comportamento è un problema?
Se le risposte a queste domande non intaccano la sua e la nostra serenità ed il nostro rapporto non saranno un problema altrimenti occorrerà intervenire, cercando di soddisfare delle necessità in maniera produttiva.
Ogni comportamento ha una funzione che non può essere sottratta alle esigenze dell'animale, tramite un training basato sul rinforzo positivo è possibile soddisfare le esigenze del tuo pappagallo lavorando sui comportamenti in modo da rendere la relazione il più serena possibile.
I rinforzi sono la conseguenza naturale ad un comportamento, le supposizioni sono prettamente antropiche.
Riz.



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